Moltissimi anni fa, uno dei più grandi poeti italiani (Giuseppe Ungaretti), scrisse una poesia intotolata "In Memoria", tra le più struggenti e belle del Novecento italiano e non solamente, dedicata ad un suo amico. Questa poesia racconta del disagio di un uomo e finisce con un ipotesi agghiacciante: "E forse io solo so ancora che visse". In questa frase il poeta racchiude la sua paura che la vita di un uomo, quello che lui è stato, altro non sia che l'amore ed il ricordo di chi lo ha conosciuto. Ungaretti temeva che il suo amico non fosse solamente morto, ma scomparso del tutto, perché solamente lui, Ungaretti, ne serbava ancora il ricordo. Forse all'epoca no, ma oggi Ungaretti si accorgerebbe che con la sua poesia egli ha reso immortale il suo amico. |