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Scritto da Administrator   
venerdì 30 marzo 2007

Ferite 

Si tratta di lesioni superficiali che interessano lo spessore della pelle e, in taluni casi, anche le regioni anatomiche più profonde. Sono causate da azioni traumatiche varie come morsicature e urti contro superfici vulneranti. L'epidermide e il derma del coniglio presentano un elevato potere di cicatrizzazione spontanea, per cui il trattamento delle ferite è indirizzato esclusivamente alla disinfezione della parte con acqua ossigenata o tintura di iodio o spray disinfettanti, eventualmente associati a polveri a base di antibiotici per impedire un inquinamento batterico. Il prurito, con conseguente grattamento o lembimento, può essere alleviato con l'utilizzo di sostanze anti-infiammatorie (idrocortisone, prednisolone).
Croste
Possono presentare l'evoluzione finale di una ferita oppure la manifestazione esterna di una parassitosi. Nel primo caso esse non devono destare alcuna preoccupazione; nel secondo caso invece è bene effettuare un'indagine più approfondita sulla causa di tale lesione.

Piaghe
Queste lesioni sono molto frequenti negli allevamenti che utilizzano gabbie con pavimentazione grigliata, anche se si possono manifestare su animali allevati in gabbie con fondo in plastica o in legno. Sono causate da molteplici fattori che possono agire singolarmente o in associazione. Le cause predisponenti possono essere rappresentate da: debolezza costituzionale di certe razze o di alcuni ceppi di una stessa razza, scarsa igiene della gabbia, per cui il ristagno di feci e di urina irritano il "piede" del coniglio, carenze alimentari, soprattutto vitaminiche, infezioni batteriche silenti che portano l'animale verso una debolezza organica che si manifesterà nei settori anatomici predisposti, quali le estremità distali degli arti. Le cause scatenanti sono secondarie e intervengono su un settore anatomico già predisposto alla lesione. La gravidanza e successiva lattazione rappresentano la principale causa di tali lesioni. L'aumento graduale del peso corporeo per la crescita dei feti in utero, lo strappamento del pelo dai cuscinetti plantari durante la preparazione del nido e il successivo stress del parto e della lattazione portano come conseguenza all'insorgenza delle piaghe. Un altro fattore scatenante, soprattutto nei maschi, è rappresentato dalla monta e dal "battere" dei piedi sul pavimento della gabbia, come segno territoriale e di virilità. Una terza evenienza è rappresentata dallo spostamento di un animale da una gabbia ad un'altra con differente pavimentazione o, nell'ambito della stessa, in conseguenza del diverso tipo di direzione della barratura rispetto alla mangiatoia. Inizialmente la lesione, a carico di uno o più arti, si presenterà calda, dolente, arrossata, con una graduale rarefazione del pelo; in seguito la zona interessata presenterà la formazione di una piaga, frequentemente emorragica, che, con il continuo contatto del piede sul pavimento, guarirà con difficoltà. L'animale pertanto si presenta meno vivace, si muove con sofferenza, mangia di meno e tende a scaricare il peso corporeo sugli arti sani o meno dolenti. Si potrà osservare un deperimento graduale dell'animale, il calore si manifesta con minor frequenza, la femmina, in molti casi, rifiuterà il maschio e spesso abbandonerà la nidiata o la accudirà con minor sollecitudine. In caso di guarigione la lesione cambierà aspetto diventando fredda e indolente, di aspetto calloso, biancastro, grinzoso; in seguito la parte colpita sarà ricoperta di nuovo pelo. Nelle forme acute il trattamento consiste nell'impiego di spray o pomate cicatrizzanti, associate ad una alimentazione più razionale nei riguardi di vitamine, dei sali minerali e aminoacidi. L'allevatore provvederà a mantenere pulita la gabbia aggiungendo eventualmente del fieno o un'assicella di legno sul fondo della gabbia stessa. Si consiglia inoltre di far "riposare" l'animale per qualche tempo. La prognosi quindi è favorevole; bisogna però ricordare che questi animali vanno facilmente incontro a recidive per cui questi riproduttori dovrebbero essere scartati dalla riproduzione, in quanto la selezione prevede l'impiego di animali appartenenti a ceppi resistenti ai vari tipi di pavimentazione. 

Punture
Le punture d'insetti destano preoccupazione solo se vengono inferte in distretti corporei delicati, soprattutto a livello della testa. la terapia in questi casi prevede l'utilizzo di sostanze antiistaminiche o anti-allergiche da somministrare localmente (pomate) o per via endovenosa o intramuscolare.
Denti

Tutti i denti del coniglio, come abbiamo già detto, sono caratterizzati dall'avere un accrescimento continuo per tutta la vita dell'animale. Con la masticazione questo roditore consuma gradualmente quella quota di dente che giornalmente si accresce, in modo tale che le dimensioni dei denti stessi si mantengono costanti. Vi sono purtroppo delle situazioni patologiche e traumatiche che, modificando il rapporto tra arcata mandibolare e mascellare, non permettono il perfetto combaciamento dei denti, i quali, di conseguenza, crescono a dismisura. Questo fenomeno si osserva solo a carico dei denti incisivi, i quali presentano una superficie di contatto molto ridotta, quindi anche minime modificazioni di rapporto non permettono più il loro agguagliamento e consumo. Due sono le cause principali, responsabili delle anomalie dentarie: traumatiche ed ereditarie. Il primo caso si verifica in conseguenza delle continue morsicature che il coniglio infligge alle mangiatoie e barrette metalliche; questi "microtraumi" possono modificare la direzione del dente incisivo, portando alla perdita di contatto tra le superfici masticatorie. Nel secondo caso si tratta di malattie ereditarie a carico dell'osso mandibolare, il quale, crescendo diversamente dal normale, impedisce il perfetto contatto tra gli incisivi delle due arcate. La presenza di tali lesioni impone un intervento cruento con forbici per tagliare la parte di dente cresciuta in eccesso. Questa operazione sarà effettuata ogni volta che l'abnorme crescita impedirà al coniglio una normale masticazione e si protrarrà in attesa del raggiungimento del peso corporeo idoneo alla macellazione. Per capire se queste lesioni siano a carattere ereditario, l'allevatore deve registrare la genealogia di tali soggetti, osservando se vi siano stati o vi saranno altri casi tra animali parenti.

Carie
La carie dentaria è molto rara ad osservarsi, sia perché si verifica in casi eccezionali, sia perché è molto difficoltoso ispezionare la cavità boccale di questo animale. L'unico intervento "curativo" consiste nell'estrazione del dente, operazione decisamente ardua da praticare nel coniglio per la ristrettezza della zona operativa.

Riniti e Sinusiti
Si tratta di processi infiammatori localizzati alle prime vie respiratorie ed ai seni mascellari e frontali. Si manifestano con un leggero scolo nasale sieroso, siero mucoso, muco catarrale, catarro purulento o emorragico a seconda della gravità della malattia. Le cause sono molteplici, sia ambientali che infettive: nel primo caso si tratta di correnti d'aria, esalazioni ammoniacali oppure di brusche variazioni di temperatura; nel secondo caso di agenti batterici o virali soprattutto pasteurelle, proteus, virus influenzali. La terapia prevede l'utilizzo di antibiotici somministrati per via intramuscolare o sottocutanea per combattere le aggressioni batteriche. Se ci troviamo di fronte ad un processo cronico di tipo muco catarrale, l'intervento medicamentoso sarà effettuato anche con sostanze fluidificanti tipo l'acetilcisteina (Fluimucil). Se si tratta di squilibri ambientali, si dovranno apportare tutte quelle modifiche atte a migliorare le condizioni dell'allevamento.

Otiti
Sono dei processi infiammatori localizzati nell'orecchio esterno, medio ed interno, che si manifestano singolarmente o in associazione in base all'estensione ed alla gravità della malattia. Tralasciando le otiti esterne conseguenti in genere alla Rogna auricolare, queste lesioni si determinano in seguito ad una localizzazione e moltiplicazione batterica proveniente dall'ambiente esterno (otiti esterne) o da altri settori anatomici colpiti (otiti medie ed interne). I sintomi sono caratterizzati da uno scuotimento del capo e da un prurito che si evidenzia per i ripetuti grattamenti che il coniglio compie sulla zona colpita. Quando il processo si estende all'orecchio medio ed interno, la sintomatologia è caratterizzata da una progressiva perdita dell'equilibrio e da un dimagramento progressivo correlato alla mancanza di assunzione di acqua, alimento e ciecotrofo. Questa malattia ha una prognosi fausta solo per le lesioni all'orecchio esterno; le otiti medie ed interne sono incurabili per l'estrema difficoltà operativa e per la poca convenienza nei riguardi di un animale di ridotto valore economico.
     
 

 
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